Scrivendo di finanza personale e gestione del denaro sono in genere molto attento a tutto ciò che si dice sul tema.
Proprio per questo mi accorgo che, nella maggioranza dei casi, le discussioni che riguardano la finanza personale, e il denaro più in generale, riguardano in qualche modo gli investimenti.
E, a parte rari casi, gli spunti interessanti che un piccolo risparmiatore come me e te può trarre da queste discussioni sono davvero molto pochi, per non dire inesistenti.
Dopo gli investimenti, il tema preferito nelle discussioni di finanza personale è il risparmio.
E anche lì, esperti (o presunti tali) che indicano i metodi più esotici per risparmiare, addirittura fornendo percentuali precise al centesimo di quanto dovremmo mettere da parte ogni mese.
Per finire ai ragazzini che in vita loro hanno risparmiato si e no la somma necessaria per comprare un paio di scarpe, che pretendono di insegnarci come risparmiare meglio in un video su youtube.
Finito. Stop.
Tolto il tema degli investimenti e, in parte, quello del risparmio, di cui peraltro nella maggioranza dei casi si parla decisamente a vanvera, pare che in finanza personale non ci siano altri argomenti di cui valga la pena discutere.
Solo qualcuno si avventura nell’argomento “spesa”, cercando di insegnarci, con consigli abbastanza discutibili, come spendere “meglio” il nostro denaro.
Ma che vuol dire spendere meglio?
Dando retta a quello che si dice e si legge in giro, spendere meglio, in sostanza, si riduce ad andare a caccia delle offerte migliori quando si fa la spesa.
Oppure a rinunciare ai biscotti preferiti per comprare quelli che costano meno.
A fare ricerche che durano mesi per scegliere il fornitore di energia elettrica o gas più economico per risparmiare 10€ al mese.
A mangiare solo in casa e non andare mai al ristorante o abolire tutte le spese voluttuarie.
In generale sembra che spendere meglio voglia dire applicare il principio del “non spendere soldi per questo!” a qualsiasi cosa.
Non mangiare fuori. Evita di comprare un sacco di vestiti, borse e scarpe. Non spendere per questo e non spendere per quello.
E qual è il risultato di questi consigli?
Quello che stiamo lì a tagliare qualsiasi spesa, fallire, rimproverarci e continuare a spendere troppo per cose che non ci interessano nemmeno.
Di conseguenza, puntualmente, finiamo per continuare a spendere male. Anche se stringiamo la cinghia all’inverosimile.
Ma perchè falliamo nel tentativo di spendere “meglio”?
Molto semplicemente perchè continuiamo a dare all’aggettivo “meglio” sempre l’interpretazione sbagliata.
Cosa vuol dire spendere meglio?
E allora cosa vuol dire spendere “meglio”?
Innanzitutto vediamo cosa NON vuol dire.
Spendere meglio non vuol dire tagliare ogni singola spesa.
Non vuol dire rinunciare a ciò che ci fa stare bene.
Spendere meglio non vuol dire vivere una vita di privazioni sentendoci in colpa per ogni centesimo che spendiamo.
Il concetto di frugalità e parsimonia non sono sbagliati, ma vanno contestualizzati.
Contestualizzati nell’ambito di una pianificazione finanziaria a 360 gradi e di qualità di vita desiderata. E, soprattutto, non applicati indistintamente ad ogni tipo di spesa.
Anche perchè essere frugali e parsimoniosi indipendentemente da tutto, non serve a spendere meglio. E vivere una vita di frugalità così concepita non vuol dire altro che vivere male e continuare a spendere male.

Spendere meglio vuol dire spendere in modo consapevole, cioè cosciente e deliberato.
E per spendere in modo consapevole devi prima capire quelle che sono le cose che ami davvero e che ti rendono felice e spendere lì il tuo denaro senza sensi di colpa e senza rimorsi.
Ma, allo stesso tempo, spendere consapevolmente vuol dire anche tagliare senza pietà le spese per tutto ciò che non ti interessa particolarmente.
Si, perchè alla fine i conti devono quadrare sempre e comunque.
Se hai un reddito che ti consente di coprire le spese essenziali, di risparmiare per i tuoi obiettivi (pensione, istruzione dei figli, ecc.) e hai un fondo per le emergenze solido, il resto dei soldi vanno spesi per ciò che ti piace a che accresce il tuo benessere.
La noti la differenza?
Spendere in modo consapevole è cosa ben diversa da spendere ciecamente per tutto. Ma è anche cosa ben diversa dal tagliare indistintamente ogni tipo di spesa!
Questo vuol dire spendere meglio!
Un approccio consapevole alle spese è la chiave per riuscire a coniugare qualità della vita, risparmio e benessere finanziario.
Non mi stancherò mai di ripeterlo.
Ma se è così semplice spendere meglio e in modo consapevole, perchè quasi nessuno lo fa?
Perchè quasi nessuno si ferma a riflettere su che cosa è davvero importante per lui e che cosa, invece, non lo è.
E, di conseguenza, quasi nessuno pianifica in anticipo come spendere il proprio denaro.
Si, hai letto bene!
Spendere in modo consapevole vuol dire decidere in anticipo dove andranno a finire i tuoi soldi.
Vuol dire scegliere di spendere il tuo denaro per questo e non per quello.
Vuol dire essere spendaccione per le cose che ti piacciono, che ti fanno stare bene, che aumentano la qualità della tua vita. Ma significa anche saper tagliare senza pietà tutto ciò che invece non sposta di una virgola il tuo benessere.
Come vedi, non esistono a priori cose per cui è sbagliato spendere e cose per cui, invece, è giusto.
Il giusto o sbagliato non lo fa il tipo di spesa in sè. Lo fai tu decidendo cosa è importante per te e cosa invece non lo è.
E’ sbagliato spendere per qualcosa solo se quel qualcosa per te non ha nessuna importanza. Se non accresce la qualità della tua vita. Se non ti fa stare particolarmente bene e non ti gratifica.
Ma se ti fa stare bene è giusto che tu spenda il tuo denaro per quello.
Ovviamente questo discorso va visto, come già accennato prima, nell’ambito di una pianificazione finanziaria molto più ampia in cui vanno considerati anche altri elementi come il reddito, il risparmio, e i propri obiettivi di vita e di investimento.
Storie di come spendere in modo consapevole
Adesso voglio farti vedere concretamente come alcuni comportamenti di spesa, che convenzionalmente vengono visti come un modo per gettare letteralmente via i soldi, rappresentino in alcuni casi una maniera consapevole di spendere il proprio denaro.
Per farlo ti parlerò di Andrea e Giorgia, due persone certamente non milionarie ma con dei gusti decisamente un po’ eccentrici che liquideresti come assurdi.
E invece sono perfettamente consapevoli, giustificati e decisi a tavolino.
Andrea, l’amante dei Casino
Andrea è un nome di fantasia ma è un mio amico che vive a Torino.
Ci siamo conosciuti più di vent’anni fa e sono a conoscenza perfettamente delle sue finanze personali per avergli fatto delle consulenze sulla pianificazione finanziaria qualche anno fa.
Andrea è single, lavora in una multinazionale e guadagna circa 70.000€ all’anno netti. Ha un buon reddito ma evidentemente non è un milionario.
Vive in affitto in un bilocale di circa 70/80 mq in una zona residenziale ma non di lusso.
L’appartamento è ben tenuto ma molto sobrio. L’arredamento è prevalentemente IKEA e non ci sono accessori di valore. Infatti, Andrea non ama molto circondarsi di oggetti costosi in casa in quanto durante la settimana è spesso via per lavoro e rientra a casa solo nei week-end.
L’importo dell’affitto si aggira sui 10.000€ all’anno e le spese per vitto e alloggio che sostiene quando è in trasferta sono rimborsate dalla società per cui lavora.
Andrea ha costruito un fondo emergenze ben tarato sulla sua situazione di single senza figli, ha un fondo pensione a cui ha destinato il TFR e in più gestisce autonomamente un portafoglio di investimenti per la pensione.
A conti fatti Andrea, tolti i soldi dell’affitto, del cibo che consuma in casa, delle bollette, dell’abbigliamento, del risparmio per la pensione e per gli acquisti programmati, ha a disposizione circa 20.000€ da poter spendere come gli pare.
Andrea ama giocare al Casino e di solito, come tutti quelli che giocano nei Casino di tutto il mondo, perde.

Tuttavia, a differenza di moltissimi altri giocatori, Andrea è consapevole di quanto può spendere ogni mese per questa sua passione, ovvero giocare al Casino. Sa che può perdere al massimo 1.700€ al mese. Non un euro di più.
Quando va al Casino porta con sè solo una carta di credito ricaricabile in cui versa 1.700€ al mese e il saldo di eventuali vincite precedenti, se si trova in un periodo in cui gli gira bene. Lascia in albergo le altre carte di credito e non ha blocchetto degli assegni.
Quando finisce i soldi che ha a disposizione sulla carta, stop. Finito. Non mette più piede al Casino fino al mese successivo in cui versa di nuovo i suoi 1.700€ che ha deciso di destinare a questa sua passione.
Ora, Andrea ha una passione un po’ troppo al limite, lo dico senza giudicarlo. Ma ha anche deciso consapevolmente e a tavolino quanto spendere per questa passione, con il denaro che gli resta dopo aver tolto quello che gli serve per vivere bene e per risparmiare per i suoi obiettivi di breve e lungo termine.
Può decisamente permettersi di farlo, ama farlo, lo fa stare bene e lo ha pianificato.
Ecco che, anche un modo di spendere il proprio denaro decisamente poco convenzionale, può essere frutto di una decisione consapevole, calcolata a tavolino e finanziariamente giustificata e sostenibile.
Gloria, l’amante delle scarpe
A differenza di Andrea, che conosco personalmente, Gloria è una donna frutto della mia fantasia che mi serve solo per farti un altro esempio di spesa consapevole.
Gloria lavora come segretaria in uno studio di commercialisti e guadagna 1.700€ netti al mese.
Non ha fondo pensione, non risparmia quasi nulla e spende quasi tutto il suo stipendio in scarpe e vestiti.
Si, quasi 20.000€ all’anno spesi in qualcosa che definiresti ridicolo.
Spendere quella cifra in vestiti e scarpe è decisamente esagerato.
Ma se hai letto bene questo articolo saprai che non puoi fermarti a questo per giudicare il comportamento di Gloria.

Gloria è sposata con un imprenditore che ha un reddito a sei cifre e insieme hanno un patrimonio investito tale da non avere nessun tipo di problema quando andranno in pensione.
Hanno una casa di proprietà, non pagano il mutuo e in famiglia vivono bene ma non hanno un tenore di vita di lusso. Viaggiano e amano mangiare qualche volta fuori casa. Nient’altro di particolare.
Ma quello che spendono per viaggiare e mangiare fuori casa possono ampiamente permetterselo con il reddito del marito di Gloria.
Quindi, Gloria può spendere il suo stipendio come meglio crede, perchè tutto il resto di ciò che le serve per vivere, per affrontare emergenze, imprevisti e per la pensione è già abbondantemente al sicuro.
Ecco che ha deciso in maniera consapevole di spendere quel denaro in qualcosa che le piace, che la fa stare bene e la gratifica. Abiti e scarpe.
Non spende per altre cose. Non frequenta SPA, non fuma, non va in palestra semplicemente perchè sono cose che non le piacciono e secondo i suoi canoni non le danno soddisfazioni particolari. Soddisfazioni che invece riceve acquistando compulsivamente scarpe e vestiti.
E, alla luce di quanto scritto in questo articolo, benchè spenda una cifra esagerata per questi articoli, quello di Gloria è un comportamento di spesa consapevole pianificato e giustificato finanziariamente.
Spero che dopo aver letto questo articolo, e questi due esempi di spesa consapevole, anche tu da adesso in poi deciderai di spendere meglio e in maniera del tutto consapevole e deliberata.
Ma sempre nel contesto più ampio di una corretta pianificazione finanziaria che ti consenta davvero di poter decidere come e dove spendere il tuo denaro senza nessun tipo di rimorso o senso di colpa.
Intanto io ti ringrazio per aver letto il mio articolo e ti aspetto al prossimo!
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