Quante volte hai sentito dire che per investire “bisogna pensare al lungo termine”?
Che per costruire ricchezza serve pazienza, disciplina, una piano finanziario solido, una strategia di investimento coerente e una ragionevole fiducia nel futuro?
Tante volte immagino.
Ed è tutto vero.
Ma in tutto questo c’è un dettaglio fondamentale che spesso finisce per essere dimenticato.
Il lungo termine non esiste come grandezza a sè stante.
Il lungo periodo è fatto di tanti, tantissimi brevi periodi che devono essere vissuti e gestiti con attenzione.
Proprio come una maratona si corre passo dopo passo, anche ricchezza e benessere finanziario si costruiscono affrontando al meglio ogni settimana, ogni mese, ogni anno.
In questo articolo ti mostrerò perchè per costruire il lungo termine occorre saper gestire il breve termine e ti fornirò strumenti pratici per non perderti per strada.
Il lungo termine ideale è una serie di brevi periodi ben gestiti
Investire pensando ai prossimi 10, 20 o 30 anni è importante.
Ma è una visione che può diventare pericolosa se ti porta a sottovalutare quello che accadrà tra una settimana, tra un mese o tra un anno.
Molti risparmiatori, soprattutto giovani ma anche meno giovani, fanno il seguente errore.
Siccome i loro obiettivi hanno un orizzonte temporale di lungo periodo (tendenzialmente dai 10 anni in su) cosa fanno?
Investono tutto il loro capitale in strumenti finanziari redditizi ma altrettanto volatili nel breve periodo (come ad esempio gli ETF azionari), con la conseguenza di ritrovarsi senza liquidità se domani, tra un mese o tra un anno dovessero affrontare una spesa imprevista di una certa entità.
E con quali conseguenze?
Che corrono il forte rischio di dover disinvestire in perdita per far fronte alla spesa imprevista, vanificando i benefici dell’investimento a lungo termine.
Pensare a lungo termine funziona solo se puoi rimanere investito nel corso del tempo.
E puoi farlo solo se la tua pianificazione finanziaria è abbastanza solida da non costringerti a “svendere” il futuro per sopravvivere al presente.
Due storie che ti faranno riflettere
Quando si tratta di denaro investito per il lungo termine si corre il rischio, come abbiamo visto prima, di lasciarsi prendere dalla sindrome del foglio di calcolo.
Ovvero, pensare che la vita reale sia semplicemente una serie di formule copiate anno dopo anno su un foglio excel, perdendo il contatto con la realtà e con la vita di tutti i giorni.
Ecco perché è utile fare alcuni esempi per mostrare come avere una strategia perfetta su Excel non significhi aver trovato la soluzione a tutti i problemi che la vita può presentarci.
1. Marta e Luca: troppi ETF azionari e zero cuscinetto
Siamo a luglio del 2007 e Marta e Luca, 35 e 38 anni, hanno deciso di iniziare a investire in ETF azionari globali per integrare la loro pensione.
Ottima scelta, se non fosse che hanno usato tutti i loro risparmi per farlo.
Quando il figlio due anni dopo ha bisogno di mettere l’apparecchio per i denti e il motore di una delle auto di famiglia si rompe a pochi giorni di distanza, devono prelevare il denaro necessario dai loro investimenti.
Peccato che il mercato in quel momento sia crollato di quasi il 50%.

Risultato: realizzano delle perdite con conseguente frustrazione e la conseguenza che non investiranno mai più perchè pensano che investire sia troppo rischioso.
E invece no. Investire per il lungo termine è rischioso solo se dimentichi il breve termine in cui può sempre succedere di tutto.
2. Andrea: tutto sul futuro, ma ha dimenticato il presente
Andrea ha 35 anni, guadagna bene con il suo ristorante e ha un bel gruzzolo che decide di investire interamente in azioni (sempre ETF globali ben diversificati).
Senonché arriva il 2020 e con la pandemia e le conseguenti misure restrittive si ritrova con il reddito azzerato e per vivere è costretto ad attingere dai suoi investimenti che nel frattempo hanno perso il 30%.
Anche qui il risultato è che Andrea realizza delle perdite nette associate a tanta frustrazione e risentimento.
È bastato un niente per vanificare una strategia di investimento perfetta che però aveva un solo punto debole. Non teneva conto del presente e del futuro più prossimo.
Il buon senso di chi ce l’ha fatta: gli esempi delle grandi aziende
Anche le grandi aziende investono per il lungo termine ma senza dimenticare di proteggersi nel presente.
Agli inizi della sua avventura con Microsoft, Bill Gates ammise di aver adottato un approccio molto conservativo. Ovvero voleva avere sempre liquidità in cassa sufficiente a pagare un anno di stipendi ai suoi dipendenti, anche se l’azienda non avesse avuto alcun ricavo. Ed è stato sempre fedele a questo suo principio per tutto il tempo in cui è stato CEO dell’azienda.
Il Fondo Sovrano Norvegese, uno dei più grandi al mondo, mantiene grandi riserve liquide proprio per non dover vendere durante i cali di mercato.
Apple, Google, Meta sono tutte aziende che detengono enormi riserve in cash. Perché? Per avere margine di manovra in caso di crisi o nuove opportunità.
Tutte queste grandi aziende non investono il 100% del loro denaro non perché non credano nei rendimenti del lungo periodo.
Lo fanno semplicemente perché sanno che il lungo periodo è fatto di tanti brevi periodi in cui può sempre succedere di tutto e a cui occorre essere preparati.
Cosa puoi fare tu, oggi, concretamente?
La buona notizia è che non serve essere Microsoft, Apple o un fondo sovrano per invesitre nel lungo termine senza lasciare al caso il breve termine.
Bastano piccoli accorgimenti e sane abitudini.
Costruisci un fondo di emergenza pari ad almeno 3-6 mesi di spese essenziali. Sarà il tuo salvagente finanziario.
Tieni separati risparmi e investimenti: i primi servono per obiettivi di breve termine e non vanno investiti in strumenti volatili come le azioni o illiquidi come gli immobili le aziende, ecc. I secondi servono per obiettivi di lungo termine e possono essere costruiti con strumenti più volatili ma redditizi come le azioni oppure con strumenti più illiquidi.
Costruisci il budget familiare: conoscere le tue uscite mensili ti permette non solo di spendere in maniera più consapevole, ma ti consente di decidere meglio quanto puoi davvero investire e quanto invece è meglio tenere liquido sul conto.
Proteggiti dai grossi rischi: proteggiti con coperture adeguate per trasferire alle compagnie assicurative tutti i rischi troppo “grossi” da gestire con un fondo per le emergenze (salute, invalidità, responsabilità civile, incendio degli immobili di proprietà, morte, ecc.)
Evita l’investimento impulsivo: non mettere a rischio tutto il tuo capitale per inseguire mode o promesse di guadagno veloce. Semmai utilizza una piccolissima frazione del tuo capitale per le scommesse speculative.
Conclusione
Investire è importante. E guardare lontano è essenziale per investire bene.
Ma il modo migliore per arrivare al traguardo è assicurarti di non inciampare ogni 500 metri.
Il breve termine non è un fastidio da ignorare e lasciare al caso.
Il breve termine è il campo dove alleni la tua resistenza per affrontare ogni singolo chilometro di una maratona.
È lì che impari a gestire le emozioni, le tentazioni, gli imprevisti.
E quando il presente è sotto controllo, il lungo termine smette di essere una trappola e diventa concreto e reale come te lo immagini.
Intanto io ti ringrazio per aver letto il mio articolo e ti aspetto al prossimo!
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